Collana della Fondazione Edison edita da il Mulino
Volume 4
Complessità e distretti industriali. Dinamiche, modelli, casi reali
a cura di Alberto Quadrio Curzio e Marco Fortis Il Mulino - 2002In Italia vi sono oltre 200 principali distretti industriali, con una occupazione superiore ai 2 milioni di addetti, pari al 40% circa dell'occupazione manifatturiera totale del Paese e al 60% dell'occupazione complessiva dei settori tipici del "made in Italy" (moda, arredo-casa, alimentazione, ma anche la meccanica ad essi collegata). I prodotti tipici del Made in Italy sono noti in tutto il mondo per l'alta qualità che li contraddistingue, e sono proprio i distretti industriali i capofila di tali produzioni di qualità. Da tali distretti, infatti, che detengono quasi sempre posizioni di leadership mondiale, proviene più di 1/3 dell'export italiano.Il modello italiano dei distretti industriali, nato in modo spontaneo senza l'aiuto di particolari politiche industriali, presenta una larga diffusione di piccole e medie imprese, ha localizzazioni geografiche generalmente lontane dai grandi centri urbani e concentrate soprattutto nelle province del Nord e del Centro Italia.
Il sistema dei distretti industriali sembra configurare un "modello di capitalismo" differente dai due noti modelli, quello anglosassone e quello renano. Tuttavia, tale modello - che può essere definito come "capitalismo orizzontale o a rete"- non è limitato all'Italia. In molti altri Paesi, sia pure con diverse modalità evolutive, i distretti industriali hanno raggiunto un notevole peso economico: basti pensare al distretto della Silicon Valley o a quello di Hsinchu-Taipei.
La Fondazione Edison, conscia del grande rilievo economico che i distretti rivestono, ha creato l'occasione di confronto scientifico su questo tema attraverso il Convegno "Complessità e Distretti Industriali: dinamiche, modelli, casi reali" con il patrocinio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, a cui hanno partecipato autorevoli studiosi internazionali: un tentativo di trasposizione delle metodiche di analisi proprie delle scienze naturali ai distretti, visti come sistemi complessi, capaci di autorganizzarsi e di evolversi in modo adattivo.
Il Convegno, e quindi questo volume che ne raccoglie gli atti, ha approfondito nella sua prima parte il rapporto tra teoria generale della complessità e analisi delle dinamiche economiche con particolare riferimento a quelle basate sulle tipologie dei distretti industriali; la seconda parte presenta i modelli generali delle dinamiche distrettuali, ponendosi il quesito se tali modelli di interpretazione dei distretti siano tra loro complementari o alternativi. Per concludere, la terza parte del volume, coincidente con la terza sessione del convegno, analizza le diverse tipologie di casi distrettuali in contesti economico-istituzionali ma anche settoriali al fine di individuare paradigmi nazionali della dinamica distrettuale.
SOMMARIO
INTRODUZIONE
di Alberto Quadrio Curzio e Marco Fortis
I. COMPLESSITA' E DINAMICHE ECONOMICHE
- Cos'è la complessità?
di Murray Gell-Mann - Sistemi adattivi complessi ed emergenza spontanea
John H. Holland - Il distretto industriale come sistema adattivo complesso
Enzo Rullani
II. MODELLI GENERALI DI DINAMICHE DISTRETTUALI
- Complessità e interazioni locali. Verso una teoria dei distretti industriali
David A. Lane - Dal distretto industriale marshalliano alla "distrettualistica" italiana. Una breve ricostruzione critica
Giacomo Becattini - Diversità, non specializzazione: i legami che uniscono il (nuovo) distretto industriale
Charles F. Sabel - Comportamenti sinergici e concorrenziali nello sviluppo di cluster industriali: una modellizzazione ecologica ed alcune evidenze empiriche
Marco Fortis e Mario A. Maggioni - Sulla onnipresenza delle economie di agglomerazione e le loro diverse determinanti: alcune note
Giulio Bottazzi, Giovanni Dosi e Giorgio Fagiolo
III. CASI DI SUCCESSO IN UN CONTESTO MONDIALE
- La scintilla imprenditoriale: gli agenti individuali e la formazione di cluster innovativi
Maryann P. Feldman e Johanna Francis - Dallo sviluppo locale esogeno a quello endogeno: i casi di Tolosa e del polo tecnologico di Sophia Antipolis
Christian Longhi - Lo sviluppo delle biotecnologie in Germania: il caso della Renania Settentrionale - Vestfalia (NRW)
Francesco Salamini, Anke Sohn e Hartmut Thomas - Sostegno per le imprese technology-based: il ruolo giocato dai parchi scientifici property-based
Don Siegel, Paul Westhead e Mike Wright - I distretti industriali high-tech nei paesi asiatici: il caso dell'industria elettronica nella regione di Hsinchu-Taipei
Kung Wang - Mercati finanziari, distretti e piccole e medie imprese
Angelo Tantazzi