Pandemia, competenza e ricostruzione. Una svolta necessaria per l'Euro-Italia
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Collana della Fondazione Edison edita da il Mulino

Volume 32

Pandemia, competenza e ricostruzione. Una svolta necessaria per l'Euro-Italia

di Marco Fortis e Alberto Quadrio Curzio il Mulino - 2021

Europa e Italia si erano progressivamente riprese dopo la doppia recessione del 2009 (innescata dalla crisi dei mutui sub-prime) e del 2011-13 (innescata dalla crisi dei debiti sovrani). Nel 2019, tuttavia, l’economia mondiale aveva già cominciato a mostrare segni di peggioramento a causa della Brexit, delle tensioni commerciali tra USA e Cina con effetti sull’Europa e della crisi dell’auto in Germania. Poi, nel 2020, lo scenario è addirittura precipitato in modo imprevisto e drammatico. Il Covid-19 si è abbattuto sui sistemi sanitari nazionali e sull’economia di tutto il pianeta col suo spaventoso bilancio di contagi e di morti, con il lockdown e la conseguente frenata della produzione di beni e servizi, tra cui in particolare trasporti e turismo. L’Europa ha reagito bene e prontamente al contagio del coronavirus, diversamente da quanto accaduto nel 2011, affiancando agli interventi di liquidità della Bce, misure e finanziamenti senza precedenti per il sostegno e il rilancio dell’economia e dell’occupazione. Sure, Mes e Next Generation EU costituiscono un’opportunità non solo per riportare in positivo il ciclo economico ma soprattutto per una ricostruzione dell’Europa guidata da competenza e innovazione lungo le direttrici degli investimenti in reti, digitalizzazione e tecnoscienze, scuola e formazione, green economy ed efficienza energetica. L’Italia, in particolare, deve cogliere la straordinaria opportunità offerta dal sostegno europeo per ammodernare definitivamente il suo sistema-Paese e la sua pubblica amministrazione, appuntamenti troppo a lungo rinviati in passato. Il treno del Recovery Fund non passerà una seconda volta e quindi non può essere perduto.

SOMMARIO

Introduzione. L’Europa ha reagito, l’Italia deve farlo, di Marco Fortis e Alberto Quadrio Curzio

PARTE PRIMA: ISTITUZIONI EUROPEE, EMERGENZA E INNOVAZIONI 

1. Più scienziate più sviluppo
2. Il Covid-19 fa danni sistemici, l'Europa si svegli
3. Per la strategia anti-virus europea attivare il Fondo Salva Stati
4. Il "vaccino" economico al Covid-19 sono gli investimenti pubblici in infrastrutture
5. Emettere subito EuroRescueBond per   affrontare il coronavirus
6. Macron supplisca alla gaffe della Lagarde
7. Non serve un Piano Marshall, ma un Piano Delors/Draghi
8. Bei, Fei e Feis. Una "troika" salva-Europa
9. Sul Mes servono tre chiarimenti dall'Europa, uno dall'Italia
10. Più investimenti, meno dogmi. Verso una riforma dei Trattati europei
11. Sugli aiuti di Stato non si torni indietro. Servono campioni europei
12. L'Europa è su un sentiero molto stretto, servono attrezzi nuovi
13. Bene Macron/Merkel, ma fuorviante parlare di soldi "a fondo perduto"
14. Finalmente la comunità europea cambia secolo
15. Un medico e un chimico per salvare l'Ue da incognite incontrollabili
16. Europa merkeliana. L'Olanda non la capisce, ma anche l'Italia non brilla
17. Non esistono soldi europei a fondo perduto
18. Europa e Italia su un ponte tibetano fra declino e ricostruzione
19. Un Piano Draghi per la ricostruzione d'Europa
20. Sure sia d'esempio, servono anche i soldi del Mes
21. Scienza e istruzione attendono con ansia il Recovery Plan
22. Una “Barda” europea in Italia. Per un ruolo chiave verso l’Unione sanitaria
23. Recovery Fund, l'Italia tra scadenze vicine e convergenze lontane
24. Europa, Francia, Italia: il nostro orologio non va a tempo

PARTE SECONDA: RECOVERY PLAN, IL TRENO CHE L’ITALIA NON PUO’ PERDERE

25.  L'infima produttività italiana spiegata con la Repubblica dei due pil
26. Sorpresa, nella produttività Italia batte Germania e Francia
27. Sorpresa, dalle nuove serie Istat emerge una Italia non più lumaca
28. La dote di Italia Viva sta nei risultati renziani ma servono nuove idee
29. Crescita vera soltanto sbloccando gli investimenti infrastrutturali
30. Bari è la prova provata della necessità della riforma delle popolari
31. Un anno bruttissimo
32. Il paradosso di un bilancio primario da record
33. Un'industria innovativa nel Dna non può temere il cambiamento (con Andrea Sartori)
34. La lezione dell'Emilia-Romagna tra imprese forti e buon governo
35. Quattro idee per applicare l’agenda Draghi senza   retorica
36. Ripartire subito, senza indugi
37. Eccellenze del Made in Italy pronte a ripartire: il caso del vino
38. Una nuova Autostrada del Sole per la ripresa
39. Opere e investimenti pubblici, ogni indugio è un'ipoteca sui nostri conti
40. Quattro idee facili per non buttare nel cestino il piano Colao
41. Zavorra P.A. sulla produttività
42. Come ripartire. Le filiere produttive italiane del Recovery Fund
43. Senza cantieri l'Italia non ripartirà
44. Come fare delle piccole imprese il traino dell'era del Recovery
45. Serve un corridoio industriale italo-tedesco per rilanciare la Ue

 Summary

RECENSIONE